Il servizio prevede la presa in carico globale di nuclei familiari e/o persone singole a rischio di esclusione sociale ovvero beneficiari di reddito di cittadinanza attraverso la predisposizione di progetti personalizzati di inclusione sociale a carattere multidimensionale. La presa in carico in linea con i bisogni rilevati e con gli obiettivi individuati, può prevedere l’utilizzo di strumenti anche di natura economica: percorsi propedeutici all’inserimento lavorativo presso contesti “protetti” es. associazioni, terzo settore ovvero tirocini formativi presso aziende private presenti sul territorio, aiuti economici erogati in base a quanto stabilito nei progetti personalizzati, azioni di orientamento, supporto e accompagnamento nel disbrigo di pratiche burocratiche, nella ricerca attiva e autonoma di lavoro (supporto invio domande di lavoro, elaborazione cv ecc.), attivazione di servizi territoriali.
Tutti i progetti personalizzati realizzati prevedono la sottoscrizione di un atto di impegno da parte dell’utente in cui sono chiaramente descritti obiettivi, tempi, azioni e impegni da assumere.
Per i percettori di Reddito di Cittadinanza è attiva una piattaforma GEPI che comunica con l’I.N.P.S. e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali su cui vengono elaborati e caricati tutti i progetti di inclusione sociale.
Il Patto per l’inclusione prevede specifici impegni da parte della famiglia e supporti da parte dei servizi territoriali.
L’obiettivo è costruire interventi su misura insieme alle famiglie stesse, per rimuovere le cause della povertà e accompagnarle verso l’autonomia.
L’adesione al Patto per l’inclusione sociale, per i nuclei non esentati, è una condizione necessaria per il mantenimento del beneficio economico.
ll percorso per la stipula del Patto per l’inclusione sociale inizia con un colloquio tra l’assistente sociale e il nucleo beneficiario in cui si effettua una prima valutazione.
Sulla base della predetta analisi preliminare, si possono delineare 4 percorsi che il cittadino può attivare con l’aiuto dell’assistente sociale:
- sottoscrizione del Patto per l’Inclusione sociale se emergono bisogni complessi che richiedono l’attivazione di un’equipe multidisciplinare per una valutazione più approfondita;
- sottoscrizione di un Patto per l’inclusione sociale semplificato, se non emergono bisogni complessi, né legati esclusivamente a problematiche lavorative;
- attivazione dei servizi specialistici, se emergono bisogni complessi esclusivamente connessi all’area della salute e della cura;
- invio ai centri per l’impiego per la sottoscrizione dei Patti per il lavoro, nei casi in cui si rilevino bisogni prioritariamente di tipo lavorativo.
Nell’ambito dei Patti per il lavoro e/o per l’inclusione sociale, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono tenuti a svolgere Progetti Utili alla Collettività (P.U.C.) nel comune di residenza per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16.
Lo staff messo a disposizione da Chieti Solidale S.r.l. prevede le seguenti professionalità: assistenti sociali con competenze specifiche sui temi dell’inclusione sociale per ciascun nucleo e un tutor di appoggio con il compito di guidare e affiancare la famiglia nelle azioni/interventi previsti.